Elena Santarelli conduttrice, showgirl e attrice italiana per la prima volta si espone pubblicamente sulla malattia del figlio Giacomo, raccontandosi in un’intervista rilasciata a Corriere della Sera
Elena nei mesi scorsi attraverso il suo profilo social seguitissimo da migliaia di followers, informò gli utenti che non stava attraversando un periodo sereno in seguito ad una malattia che ha colpito il figlio, per poi svelare nelle ultime settimane che Giacomo ha un tumore cerebrale.
“La cosa peggiore è che non ero presente alla risonanza. Ero stata operata all’anca e avevo stampelle e dolori, è andato solo Bernardo, ma non avevamo sospetti, era un esame fatto per precauzione. Quando mio marito è tornato a casa, gliel’ho letto in faccia. Sono andata in bagno e ho vomitato. Poi, mi sono messa a piangere in silenzio, per non farmi sentire da mio figlio. Giacomo mi ha chiesto di giocare alla Playstation e l’ho fatto. Ho passato la notte su Internet a cercare le parole del referto e a chiamare amici che conoscevano medici”
fa sapere Elena, raccontando così come hanno scoperto la malattia di Giacomo.
“Senza esame istologico e profilo di metilazione, non puoi prevedere le percentuali di sopravvivenza. Poi, ci sono risonanze che dicono che si è troppo oltre per una cura, ma non è la nostra storia. La paura della morte era solo nella mia testa. La prima sera in reparto è stata la più dura. Non volevo che Giacomo vedesse i bambini intubati, non potevamo dirgli subito: ora fai la chemio, perdi i capelli, combatti le cellule. Ci siamo arrivati piano piano con l’aiuto, fondamentale, degli psicologi. (…) I primi giorni, stavo come una scappata di casa e non è da me. I bimbi sono astuti, ho capito che dovevo farmi la piega, mettere il solito rossetto, anche se mi sentivo giudicata, in ospedale, col rossetto. Ma ho fatto bene. Quando gli do un calcio nel sedere, bonariamente, non mi dice “mamma, ho il tumore”. La malattia non l’ha cambiato molto, ha solo perso i capelli. Ma sono stanca di chi mi dice “tanto è maschio”. Io ragiono con la sua testa e so che ne soffre. Mi strapperei i miei capelli per darli a lui”
fa sapere Elena, per poi ammettere di non aver mai pianto dinanzi al suo bambino, ma di averlo fatto in silenzio lontano dai suoi occhi e orecchie.
Giacomo sta continuando le cure e mamma Elena si augura quanto prima che il suo piccolo possa guarire, anche se sa che la strada è lunga:
“Aspettiamo di sentirci dire che siamo a fine terapia. Non sarà presto. Il percorso è lungo, confidiamo di essere nell’80 per cento che si salva. Il momento più brutto è stato quando, di notte, con la torcia, andavo a raccogliere i capelli di Giacomo dal cuscino, per non farglieli trovare al mattino. Quei momenti erano una pugnalata. Metti al mondo un figlio e vuoi proteggerlo, ma non sai che puoi sentirti così tanto impotente”
chiosa.