“E Staje Cu Mme” di Gianni Negri: l’amore come scelta, non come rifugio
“E Staje Cu Mme” è il nuovo brano del cantautore partenopeo Gianni Negri, distribuito da PaKo Music Records/Believe Digital, e rappresenta il suo debutto in lingua napoletana. Una scelta non solo stilistica, ma identitaria, che segna un ritorno alle radici e un passo profondo nella sua evoluzione artistica.
Parole chiave dell’amore contemporaneo
Negri racconta un amore che resiste, che sceglie di esserci anche nei momenti difficili. Non è una storia d’inizio, ma di presenza quotidiana, di intimità silenziosa, di fragilità condivisa. In un’epoca in cui i legami sembrano fragili (basti pensare ai dati ISTAT sull’aumento delle separazioni, +31,2%), questa canzone è una contro-narrazione: un invito a non scappare, a restare.
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Un linguaggio che tocca
Scrivere in napoletano per Negri è stato come “tornare a casa”. Ogni parola ha un peso emotivo profondo. Citazioni come
“Luntano a te nun sacc’ stà, pecché o silenzio me fa chiagnere”
oppure
“Pecché tu si na parte e me, pecché pur’ io so’ parte e te”
trasmettono un amore maturo, che non idealizza, ma accetta. Un sentimento reale, fatto di scelte quotidiane e gesti silenziosi.
Produzione essenziale, sentimento puro
Prodotto da Valerio De Rosa, il brano ha un sound essenziale, che non invade ma accompagna, lasciando spazio al testo e al suo respiro emotivo. Una carezza sonora, un inno all’amore come presenza, non come possesso.
Un nuovo cantautorato italiano
Dopo esperienze con Laura Pausini e una crescita costante nel panorama musicale italiano, Gianni Negri si conferma tra le voci più autentiche del cantautorato contemporaneo. “E Staje Cu Mme” è una dichiarazione di intenti: l’amore non è perfezione, ma condivisione nei giorni storti. È costruzione, fedeltà, cura.